di Pippo La Barba

Il 3 maggio scorso ha debuttato al teatro Bellini di Palermo Il polverone di Michele Perriera nella messa in scena di Gianfranco Perriera. Le rappresentazioni proseguiranno sino al 26 maggio prossimo.

Gli interpreti, tutti eccellenti: Serena Barone, Roberto Burgio, Aurora Falcone, Giuditta Perriera, Elena Pistillo.

Le scene sono di Dario Taormina, le luci di Pietro Sperduti, i video di Vincenzo Patricolo.

Lo spettacolo è stato fortemente voluto dal direttore artistico Pietro Carriglio per rendere omaggio al grande drammaturgo a due anni dalla scomparsa; opera  realizzata incastonando in una  felice sintesi i tre testi di Michele Perriera tratti dagli Atti del bradipo: Dove hai lasciato la tua barca? Il polverone e Ti ricordi?

L’allestimento scenico è di raffinata tecnica di laboratorio e riesce ad armonizzare perfettamente scene, costumi, luci e musiche.

Alla base l’idea del regista Gianfranco Perriera di far rivivere la poetica di Michele della resistenza disperata dell’amore e della coscienza individuale all’escalation di cinismo e di macerie morali del nostro tempo.

I personaggi si muovono come automi alla ricerca di scampoli di umanità in un ambiente plumbeo e senz’anima, prima che il polverone cancelli ogni traccia di vita.

Un poeta cieco e un angelo senza ali inseguono storie vissute. In questo percorso incontrano tre donne che vogliono dare un senso alla loro esistenza: una in una camera d’albergo protegge in uno struggente anelito materno un giovane sconosciuto ferito alla spalla, che vede solo lei perchè agli altri è invisibile; un’altra vaga inquieta tra le mecerie di una città che sta per essere sepolta da un polverone di colore giallo e prova a ritrovare quello che forse fu il suo ragazzo; la terza è un trait d’union che unisce tutte le storie.