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A Castelbuono la quinta edizione del Funghi Fest e non solo…
di Manuela Zanni
E’ l’alba di un nuovo giorno, saluto il buio e accolgo la luce in vostra compagnia, iniziando così il mio viaggio verso Castelbuono, che , se avrete la bontà di seguirmi, condurrà anche voi alla scoperta di luoghi e sapori caratteristici delle Madonie…
La strada da percorrere è lunga e disseminata di tornanti e curve che mi ricordano i viaggi in pullman di quando ero bambina e per non soffrire il mal d’auto, mio nonno mi dava una pillolina di “mollica di pane” bagnata con acqua e zucchero che fungeva da “effetto placebo” contro la nausea . L’avessi avuta ieri avrei evitato di arrivare stravolta e baciare terra come il fa il Papa quando arriva in un Paese straniero.
Ciò nonostante, eccomi a Castelbuono, e , anche se mi sono dovuta recare qui per motivi di lavoro, ho tutta l’intenzione di dare un valore anche gastronomico- culturale a questa “gita” .
La mia passeggiata inizia dal centro storico , puntando diretta verso la piazza e il Castello, non posso non imbattermi in “Fiasconaro” il bar che nascendo dal nulla, oggi ha al suo attivo ben 2 punti vendita a Castelbuono per non parlare della distribuzione capillare delle sue delizie nei bar principali di tutta la Sicilia, tra panettoni, marmellate, creme e liquori non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Ma Castelbuono, non è solo Fiasconaro! Sebbene questo nome rappresenti di certo uno dei motivi principali per cui in tanti ci si reca qui come pellegrini che si recano alla tanto agognata meta, ci sono tanti motivi storici e gastronomici per recarsi a visitare questo delizioso borgo medievale in cui sembra che il tempo si sia fermato.
Uno di questi, per esempio è il “Funghi Fest” già alla 5 edizione, organizzato dall’Associazione PromoMadonie nella figura del Presidente Jhonny Lagrua e del consigliere comunale Gian Clelia Cucco che fa parte dello staff organizzativo.
Il fatto che la manifestazione sia alla quinta edizione rappresenta già di per sé la conferma della validità di una formula vincente fondata sull’equilibrio di elementi quali l’arte, la cultura, l’intrattenimento, gli spettacoli e la valorizzazione dei prodotti locali e della bellezza del territorio.
Lo spirito su cui hanno voluto puntare anche quest’anno gli organizzatori,infatti, è l’entusiasmo e la passione nel mettere a punto un programma ricco di eventi atti a valorizzare il proprio territorio nel rispetto dell’ambiente e della legalità.
Ai visitatori , numerosi come gli altri anni, è stata offerta la possibilità di scegliere tra mostre, percorsi didattici, escursioni, visite guidate, degustazioni, musica e spettacoli.
Sicchè, tra uno stand e l’altro, passeggiando tra le caratteristiche vie di Castelbuono , che conducono tutte al Castello , la cui Cappella Palatina è ornata dai preziosi stucchi che vantano la firma del Serpotta, mi rendo conto che qui la cultura e l’enogastronomia sono un binomio inscindibile . Tra colori, arte, natura , tradizioni e sapori mi spiego come mai Castelbuono sia una delle mete più gettonate dal turismo di qualità.
Gli stand aperti dalle 10.00 alle 24.00 hanno consentito la degustazione di prodotti enogastronomici di vario genere (tra cui anche i cannoli di Piana degli Albanesi) che , hanno rischiato (senza riuscirci) di rubare la scena ai protagonisti principali: i funghi.
Infatti il vero fulcro della manifestazione rimane la degustazione, lungo tutto il centro storico, da Piazza Castello a Piazza Margherita e in Via Sant’Anna, di tante ricette a base di funghi oltre ai tanti altri prodotti tipici del territorio (olio, formaggi,miele, conserve, salumi) a cura delle aziende del territorio.
Plerotus, porcini, finferli, chiodini, sono tante le varietà di funghi che la terra ci offre in dono, in grado di trasmetterci attraverso l’assaggio delle loro succulente carni il sapore forte e profondo della terra che li genera. Tante le ricette nelle quali questi carnosi “frutti della terra” possono essere impiegati offrendo un contributo capace di dare carattere a qualsiasi piatto.
Si può concludere che l’impeccabilità dell’organizzazione unita alla clemenza del tempo che ha regalato un fine settimana soleggiato hanno costituito un connubio perfetto per rendere perfettamente riuscita anche questa 5 edizione del “Funghi Fest”, conclusasi domenica 23 con la suggestiva esibizione di danza orientale del gruppo “Al Taihr” che aveva seguito anche sabato 22 lo spettacolo musicale “Aida Satta Flores a cuore nudo” Tour live 2011 .
In attesa della sesta edizione, per magnificare l’indiscusso “re” dell’autunno, vi riporto, di seguito, una ricetta semplice e gustosissima realizzata con questi meravigliosi doni del periodo autunnale.
“INFORNATA” DI FUNGHI , POMODORI E FETA
Ingredienti per 4 persone
½ kg di funghi Plerotus
4 pomodori da insalata
200 gr. di feta greca
Olio d’oliva
Pangrattato q.b.
Parmigiano q.b.
1 spicchio d’aglio
Prezzemolo
Sale e pepe q.b.
Lavare i funghi e disporli in una teglia. Lavate i pomodori e tagliateli a fette non troppo sottili e disponeteli sopra i funghi . Tagliate la feta a fettine e adegiatele nella teglia .Condite il tutto con olio, sale, pepe, aglio (preferibilmente tritato con schiacciaglio) e cospargete di pangrattato, parmigiano e infornate a 180 ° per circa mezz’ora. Quando tutto apparirà ben cotto spegnete e aggiungete il prezzemolo. Servite caldo con pane di rimacinato.
Ma poiché a Castelbuono non c’ è solo Fiasconaro e i funghi, cammina cammina, mi imbatto in un meraviglioso profumo di pane appena sfornato, è il Panificio di “Giuseppe Conoscenti” , entrare è d’obbligo, e acquistare una delle tante focacce calde, un pacco di savoiardi, uno di “taralle” ed uno di biscotti alla mandorla è davvero un dovere, per non dire un piacere.
Dopo tutto questo camminare, una domanda si insinua nella mia mente: qual è il dolce tipico di Castelbuono? La risposta arriva presto e in maniera sorprendemente inaspettata mi ritrovo a casa della famiglia Venturella che mi ospita come se fossi un’amica di vecchia data e mentre “mettono su”il caffè , inziano a preparare con l’arte degna di maestri pasticceri la “testa di turco”.
Si tratta di una dolce costituito da un’alternanza di biancomangiare e sfoglia ricoperta di cannella e “diavolicchi” , ossia confettini colorati, di antica tradizione di cui, con il permesso, chiesto ed ottenuto, della signora Venturella , vi riporto, di seguito , la ricetta.
TESTA DI TURCO
Ingredienti per la sfoglia
500 gr Farina 00
2 uova
1 pizzico di zucchero
1 cucchiaio di sugna( o burro o margarina)
2 cucchiai di aceto di vino bianco
Sbattete le uova a parte. Amalgamate la farina con la sugna( burro o margarina) e il pizzico di zucchero. Unite i due cucchiai di aceto. Impastate fino ad ottenere una consistenza piuttosto compatta ed omogenea. Tirare la sfoglia molto sottile (aiutandovi con una macchina per fare la pasta) e friggere in olio di semi. Lascitele sgocciolare su carta assorbente.
Ingredienti per la crema (Biancomangiare)
1 litro di latte
90 gr di amido
200 gr. di zucchero
Scorza di un limone
1 bustina di vanillina
Mettete tutti gli ingredienti in una pentola e mescolate facendo attenzione a non fare attaccare la crema. Toglietela dal fuoco quando avrà raggiunto una consistenza densa ma ancora fluida.
Montaggio del dolce
In una teglia disponete le sfoglie fritte, sopra versate una parte della crema fino a coprirle e spolverizzate di cannella, poi ricoprite nuovamente con le sfoglie fritte e con altra crema e cannella, infine sull’ultimo strato, quando la crema si sarà raffreddata (altrimenti si sciologono) disponete i “diavolicchi “ colorati. Mangiate a temperatura ambiente. A questo punto non mi resta
che augurare buonissimo appetito a tutti.
A dire il vero limitarsi a dire che Fiasconaro distribuisce i suoi prodotti in molti bar della Sicilia è assai riduttivo dato che quell’azienda proprio quest’anno sta esportando 600.000 chili di panettone negli Stati Uniti e in altre parti del mondo e che di fatto è una delle realtà aziendali più accreditate e floride di Sicilia. In più proprio in questi giorni nell’ambito di Golosaria, a Milano, Nicola Fiasconaro gareggerà con i maestri della pasta acida lombardi e piemontesi per la realizzazione del miglior panettone. L’informazione, quando si ritiene di doverla fornire, dovrebbe quantomeno essere completa. Grazie.